Tag Archive: Verdure


Bouneschlupp

Abbecedario della comunità Europea:  

H di Hong Am Rèisleck – Lussemburgo

Bouneschlupp

Ed eccoci giunti all’ennesima tappa dell’abbecedario europeo. Ci fermiamo nel piccolo ma pittoresco Lussemburgo, proponendo un piatto tradizionale che si è diffuso anche nelle vicine terre belghe, francesi e tedesche. Ringraziamo per prima cosa il blog ospitante Girlichef e la sua padrona heather…thank you so much!!!

Proponiamo la Bouneschlupp, una zuppa a base di fagiolini (il termine bounen in lussemburghese significa “fagiolo”) , di cui proponiamo il resoconto.

 

Dosi per 4 persone:

  • 500g di fagiolini
  • 4/5 patate medie
  • 200g di bacon o pancetta
  • 200g di carote
  • Una cipolla
  • Prezzemolo fresco
  • 2 foglie di alloro
  • 1l di brodo
  • 2 cucchiai di olio di oliva
  • Sale
  • Pepe

 

Preparazione:

Tagliare le patate e le carote a dadini non spessi, la pancetta a listarelle o fette con spessore di circa 1 cm e i fagiolini a pezzetti di qualche cm. Tritare la cipolla e metterla insieme all’olio in una pentola, facendo soffriggere leggermente la cipolla. Aggiungere tutti gli ingredienti, a parte la pancetta, e coprire col brodo. Far cuocere a fuoco medio per una mezz’oretta. Aggiungere la pancetta e terminare la cottura dopo una ventina di minuti.

 

Ecco il risultato!

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Ratatouille

Abbecedario della comunità Europea:  

E di Escargot – Francia

Ratatouille

La classe n’est pas de l’eau

Ed eccoci giunti al secondo appuntamento transalpino, con una ricetta famosissima… ammettetelo, più che per la ricetta in sé, per questo:

L’UB si cimenta in questa ricetta mai provata prima, e mai sentita fino a poco tempo fa (eh sì, l’UB non ha mai avuto una gran cultura culinaria prima di cimentarsi ai fornelli e in viaggi). Così, ecco la sua proposta per una ratatouille gustosa e semplice da preparare. Ringraziamo ancora una volta Elena, che ospita questa tappa, ed ecco la ricetta:

 

Dosi per 4 persone:

  • 2 melanzane
  • 2 zucchine
  • 2 peperoni
  • 4 pomodori
  • 2 cipolle medie
  • 2 spicchi d’aglio
  • Timo
  • Prezzemolo
  • Pepe
  • Sale
  • Olio d’oliva

 

Preparazione:

Una precisazione doverosa…alcune ricette trovate in rete consigliano di cucinare singolarmente le verdure e poi unire solo alla fine, altre di cucinare tutto insieme…l’UB, essendo sfaticato, ha optato per la seconda opzione!
Tagliare i peperoni a listelli non troppo lunghi, e il resto delle verdure a tocchetti. I pomodori vanno spellati e privati dei semi. In una pentola far dorare le cipolle nell’olio, e aggiungere le verdure e le spezie. Far cuocere a fuoco medio, eventualmente aggiungendo un po’ d’acqua, per 20-25 minuti. Servire e gustare!

ecco il risultato:

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Au revoir! Alla prossima ricetta francese!

Z come Zocca

Fin c’à ghè vita a campare agh’sarà sempre da imparare

Ed eccoci finalmente giunti alla fine del viaggio…un po’ di malinconia segna questa ultima ricetta dell’abbecedario italiano, ma una punta d’orgoglio riempie l’UB, per essere giunto alla fine e aver partecipato ad ogni tappa, nonostante ormai si sa, l’UB è scansafatiche per definizione. E diciamolo, per una volta, l’orgoglio riguarda anche il successo di molte ricette preparate.

Prima di andare avanti ringraziamo l’artefice di questa avventura…ovvero l’intrepida Aiuolik, senza la quale non saremmo arrivati a questo punto (e non mi riferisco solo al blog), la quale ha ideato questa e ante altre avventure.

Concludiamo questo viaggio con una ricetta semplice e abbastanza rapida, lo sformato di spinaci della nonna Pia Genasi. Il perché di tale nome ci è ignoto, ma ignoto non sarà più il gusto prelibato di questo piatto! Ringraziamo Roxy per l’ospitalità, e passiamo alla descrizione della ricetta.

 

Dosi per 4 persone:

  • 700g di spinaci
  • 4 uova
  • 70g di burro
  • 300ml di besciamella
  • 150g di parmigiano grattugiato
  • Sale
  • Noce moscata

 

Preparazione:

Scottare gli spinaci, appena tiepidi, strizzarli con le mani e tagliarli in orizzontale ed in verticale, per evitare che i gambi restino interi e sfilaccino. In una terrina mescolare e amalgamare bene gli spinaci, le uova, il formaggio la besciamella e salare, aggiungendo un pizzico di noce moscata. Infine, disporre il tutto in uno stampo imburrato. Scaldare il forno a 180°, coprire con un foglio di alluminio o carta da forno e cuocere per circa tre quarti d’ora a bagnomaria.

Ed ecco il risultato….da leccarsi i baffi!!!

Il sottoscritto sveste i panni dell’UB (che schifo!) e ringrazia ancora una volta tutte le partecipanti, è stata una bella avventura, conclusa alla grande…ma una nuova inizierà tra qualche settimana…stay tuned!!!

Lasagne di Verza

Z come Zocca

Nissun piat gòsta e vèl come i caplètt al dè’d Nadèl

E siamo così giunti ormai al traguardo per quanto riguarda labbecedario culinario…ultima tappa, una delle ultime ricette dell’UB per questa avventura…e meno male, direte voi. Ma non temete…o meglio, tremate, perché tante altre avventure cominceranno e l’UB sarà ancora qua a stressarvi con i suoi deliri. A differenza dei Maya, questa profezia si avvererà!

Bene, convenevoli a parte, ora passiamo a introdurre come si deve la tappa odierna. Eh, già (come canta il personaggio più famoso della città in esame), dopo 21 tappe, sarebbe anche il caso di introdurre la città e la regione interessata. Ma siccome ormai conoscete l’UB, neanche questa tappa sarà introdotta in tal modo!

Ad ogni modo, sappiamo bene quanto l’Emilia Romagna sia terra dai mille sapori, terra di buongustai e dalle tradizioni culinarie paradisiache. E’ stato difficile scegliere la prima ricetta, tra tortellini e lasagne, tra piadine e tagliate….ma la curiosità dell’UB ha portato a preparare un piatto intrigante per lui…ovvero le lasagne di verza!

Prima di passare alla descrizione della ricetta, ringraziamo Roxy per l’ospitalità!

 

Dosi per 4 persone:

  • 1 cavolo verza
  • 200g di macinato di manzo
  • 200 g di macinato di maiale
  • 1 salsiccia
  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • 1 gambo di sedano
  • mezzo bicchiere di vino bianco secco
  • 500g di passata di pomodoro
  • 3 cucchiai d’olio d’oliva
  • 20 g di burro
  • Parmigiano reggiano grattugiato q.b.
  • 300ml di besciamella

 

 

Preparazione:

Sfogliare la verza, lavare le foglie e sbollentarle per alcuni minuti in acqua bollente salata. Scolarle e lasciarle asciugare. In una casseruola fare soffriggere nell’olio le verdure tritate, aggiungere le carni macinate e la salsiccia ben sgranata e privata del budello. Quando le carni sono rosolate, salare, aggiungere il vino e fare sfumare. Unire la salsa di pomodoro e far cuocere a fuoco lento per circa un’ora. Mescolare la besciamella con il ragù.

Imburrare una pirofila, fare un primo strato di salsa, poi uno strato di foglie di verza, ancora salsa e parmigiano; continuare con gli strati fino ad esaurimento degli ingredienti. Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 20 minuti.

 

Ed eccolo!

 

 

E prima di concludere, riprendiamo le vecchie abitudini, suggerendo il sottofondo musicale. Ovviamente non potevamo non scegliere una canzone del personaggio più famoso nato a Zocca, ovvero Vasco. Se Vasco avesse scritto una canzone sul Trebbiano o sul Sangiovese avremmo suggerito il vino per accompagnare il piatto, invece dobbiamo ripiegare su una semplice Coca Cola…il video proposto è infatti Bollicine

 

Affunniatelle

I come Isernia

L’uocchie d’u padrone ‘ngrass ‘u cavalle

Secondo e ultimo appuntamento con la tappa molisana per l’abbecedario. Si, queste due settimane sono state poco produttive per l’UB…ma ci rifaremo presto! (No, non è una minaccia, è una promessa). Per l’occasione comunque il vostro supereroe ha creato una ricetta tipica molisana che sicuramente nessuna partecipante ha osato preparare per questa tappa…come no…vabbè, diamo lo stesso il nostro umile contributo, e all’UB questa ricetta è piaciuta veramente tanto…si parla di affunniatelle!!! Ricetta veloce e gustosa! Ecco il rapido resoconto, non prima di ringraziare ancora una volta l’amica Rosa Maria per l’ospitalità, e fare i complimenti a tutte…il sottoscritto, vedendo tutte le varie ricette, ha ancora parecchia strada da fare…
Dosi per 4 persone:

  • 500g di peperoni verdi
  • 8 uova
  • 8 pomodori
  • 1 cipolla
  • Basilico
  • Prezzemolo
  • Olio extravergine d’oliva
  • Peperoncino
  • Sale

Preparazione:

Soffriggere la cipolla in olio extravergine d’oliva, e aggiungere successivamente i peperoni verdi, lavati, asciugati e privati dei semi e del picciolo precedentemente. Aggiungere i pomodori (pelati e tritati), insieme al prezzemolo, basilico, sale e peperoncino in polvere.

Cuocere per una decina di minuti, aggiungere le uova e terminare la cottura. Buon appetito!

Cipollata Umbra

F come

Foligno

Quanno pozzo m’appallozzo, spesso pozzo.

Prima ricetta umbra per la sesta tappa del giro d’Italia, non quello ciclistico che parte tra pochi giorni, ma quello culinario che è partito e oramai è conosciuto dai più grandi palati italiani. Umbria, terra di tartufo nero…peccato che l’UB nonostante i suoi superpoteri non abbia potuto procurarsene un po’ (e d’altronde il portafogli non è super…anzi è costantemente supervuoto…), perciò ha optato per altre ricette, non meno gustose (specie se non preparate dall’UB….).

Il primo piatto proposto per l’occasione è stata la cipollata umbra, un piatto a base di cipolle (ma va??) che l’UB ha gradito non poco. Ecco il resoconto.

Dosi per 4 persone:

  • 1 kg di cipolle
  • 400g di pomodori pelati
  • 50g di lardo (o di pancetta)
  • 50g di parmigiano grattugiato
  • 2 uova
  • Olio extravergine di oliva
  • Basilico
  • Sale
  • Pepe
Preparazione:

Affettare le cipolle, possibilmente lasciandole in ammollo per diverse ore. Tritare il lardo e metterlo a rosolare in un tegame con alcuni cucchiai di olio, unire le cipolle e lasciare appassire a fuoco lento, tegame coperto, mescolando di tanto in tanto finché le cipolle sono quasi sfatte. Salare, pepare, unire il basilico e i pomodori pelati tritati grossolanamente, e versare un litro di brodo (o di acqua). Sbattere le uova in una ciotola insieme al parmigiano,  salando e pepando leggermente.  Unire le uova così preparate al contenuto del tegame dopo aver spento il fuoco, mescolare e lasciare rapprendere le uova.

Ed ecco il risultato…da leccarsi i baffi…

Seppie in Inzimino

E come
Empoli

Ò c’à’tù ch’ogni poìn tu’tti riìni e cài? Bada lì c’arà tu, t’arà bài

No, non ci siamo mica dimenticati che oggi è l’ultimo giorno per postare le ricette toscane per l’abbecedario. Ma come i grandi vip ci facciamo attendere. O forse probabilmente già speravate di non leggere più i disperati tentativi dell’UB di apparire come un uomo capace di cucinare senza avvelenare qualcuno o distruggere cucina e accessori. Beh, almeno la prima ancora non è successa, ma soprassediamo sulla seconda…

Detto questo, continuiamo il nostro viaggio toscano con una ricetta assai gradita all’UB, amante del mare, o meglio della sua fauna, soprattutto in cucina…la ricetta del giorno, la seconda per questa tappa dell’abbecedario, è quella relativa alle seppie in inzimino. “Inzimino” deriva da zimino, un tipico condimento a base di verdure usato in Toscana per condire il pesce. Cosa sarebbe la vita senza mamma Google

Dosi per 4 persone:

  • 1 kg di seppie
  • 500 g di passato di pomodoro
  • 1 kg di bietole (oppure spinaci) fresche
  • Una cipolla piccola
  • 2-3 denti d’aglio
  • Due coste di sedano
  • Due carote
  • Prezzemolo
  • Peperoncino
  • Olio extra vergine di oliva

Preparazione:

Preparare un soffritto con il sedano, le carote, la cipolla, l’aglio e il prezzemolo tritati. Aggiungere poi le bietole, private del grosso delle coste, tritate grossolanamente. Coprire il tegame e cuocere per una quindicina di minuti, quindi unire le seppie tagliate, salate e pepate. Cuocere ancora una diecina di minuti, poi aggiungere il passato di pomodoro e regolare di sale eventualmente. Portare quindi a fine cottura. Le seppie in inzimino si servono tiepide.

Altra ricetta semplice e gustosa, come spesso accade in questo abbecedario…a volte le cose buone sono quelle semplici. Che filosofo eh?

Per l’occasione si consiglia come sottofondo musicale un qualsiasi brano di una famosa cantante toscana. L’UB sceglie questa canzone, simbolo di quello che molti di noi vorrebbero essere

Reportage #8

Grano con ricotta e spinaci

Ricetta della serie “non so che cucinare, apro il frigo e vedo cosa è rimasto” per l’UB, che in una piovosa giornata di Sabato, con poca voglia di uscire e altrettanta di stare a poltrire, si diletta con l’antica arte dell’improvvisazione culinaria. Così, dopo aver aperto il vaso di Pandora, noto come frigorifero, l’attenzione cade su una confezione di ricotta. Come se fosse colpito da una musa che magicamente appare e lo indirizza verso il successo, o forse ancora vittima dell’alcol della sera prima, l’UB si cimenta in una ricetta a base di ricotta e spinaci, abbinamento mai preparato dalle mani dell’UB, ma molto conosciuto dal suo stomaco!

N.B. Le dosi riportate qua sotto sono indicative, l’UB è andato ad occhio per la preparazione.

Dosi per 4 persone:

  • 400g di grano
  • 150g di ricotta
  • 250g di spinaci
  • 1 cipolla media
  • una tazza di vino bianco
  • ½ l di brodo vegetale
  • olio d’oliva
  • noce moscata
  • sale
  • pepe
  • parmigiano

Preparazione:

Lessare gli spinaci per qualche minuto, strizzarli e tritarli. In una pentola, versare un filo d’olio, la cipolla tritata e fare appassire. Aggiungere gli spinaci e farli saltare qualche istante, per poi aggiungere il grano e tostarlo brevemente. Versare il vino bianco e lasciare sfumare, e successivamente versare via via il brodo. Far cuocere il grano per 10-15 minuti, per poi unire la ricotta, pepe, sale, noce moscata una volta sfumato il brodo. Mescolare per qualche istante e ultimare la cottura. Aggiungere il parmigiano a piacere. Servire e leccarsi i baffi!!!!!

Reportage #7

Stufato di Spinaci e Patate

(Espinacas y Patatas Guisadas)

 Mi sono stufato… 

Weekend finalmente…non che la settimana sia stata intensa (in fondo fino a pochi giorni fa l’UB era ancora in vacanza in terra piemontese), ma finalmente si trova il tempo di riassestare il botolo, ovvero il pc, trovando soprattutto il tempo di scrivere alcuni post in arretrato. Eh si, perché il vostro UB, anche se ultimamente sembra avere tempo solo per il progetto abbecedario, non se ne sta con le mani in mano e prova sempre nuove sfide… non sempre riuscite (il primo e unico dolce provato in vita sua non è certo riuscito a pieno…e difficilmente finirà in queste pagine!) ma l’impegno c’è sempre!

Ripeschiamo questo piatto preparato alcune settimane fa, tratto dalla bibbia culinaria spagnola “1080 recetas de cocina”, e perfettamente (strano a dirsi) riuscito!

 

Dosi per 6 persone:

  • 1,5 kg di spinaci freschi (o ½ kg se congelati)
  • 5 patate medie
  • 1 cipolla media (50 g)
  • 2 denti di aglio
  • 2 fette di pane fritto
  • Una bustina di zafferano
  • 4 cucchiai di olio
  • Acqua
  • Sale

Preparazione:

Rimuovere le radici dagli spinaci e lavarli in acqua corrente, se freschi. Farli cuocere per circa 5 minuti in acqua bollente. Tritare la cipolla, pelare e tagliare a tocchetti le patate.
In una casseruola mettere l’olio a riscaldare, e far soffriggere l’aglio; una volta raggiunta la doratura si levano i denti d’aglio e si mettono da parte. Si soffrigge la cipolla tritata senza farla dorare, per qualche minuto. Si aggiungono gli spinaci e le patate a tocchetti, ricoprendo il tutto con l’acqua.
In un mortaio pestare e schiacciare l’aglio e il pane fritto, versandoli poi nella casseruola insieme al zafferano, ed eventualmente salando a piacere. Chiudere la casseruola con un coperchio e cuocere a fuoco medio per circa 30 minuti, servire ancora caldo!

 

E per chiudere, una esilarantissima barzelletta: Qual è il colmo per un cuoco?Essersi stufato….

 

Reportage #6

(Il cucchiaio d’Argento)

Crostata di Riso e Asparagi

Il riso abbonda sulla bocca degli stolti

Comincia l’avventura anche per quanto riguarda il Cucchiaio d’Argento….eh si, il sottoscritto ha migliaia di ricette a cui attingere…e conoscendo quanto scansafatiche sia anche in cucina, non basteranno 7 vite per realizzarne almeno una decima parte…ma chissà..

La scelta della prima ricetta è stata lunga ed estenuante (ovvero aprire una pagina a caso), e la scelta è caduta su un piatto non troppo impegnativo (con grande gioia dell’UB), ma dal gusto super! La crostata di riso e asparagi è andata a buon fine, e lo stomaco dell’UB ancora una volta ha superato la prova!

Dosi per 4 persone:

  • 250g di riso
  • 100g di burro
  • 80g di parmigiano
  • 1 albume
  • Pangrattato
  • Sale
  • Pepe

Per coprire:

  • 0,5l di besciamella
  • 10 asparagi sottili oppure solo le punte
  • 30g di burro
  • Scaglie di parmigiano

Preparazione:

Lessate il riso per 12 minuti, conditelo con 70 grammi di burro, il parmigiano grattugiato e l’albume leggermente battuto, sale e pepe. Trasferite il riso in una teglia rotonda (almeno 20 cm di diametro) imburrata e cosparsa di pangrattato finissimo, cuocete in forno caldo a 180° per circa 20 minuti.

Intanto, sbollentate per 2 minuti gli asparagi o le punte, scolateli e insapori teli in un tegame con 30 grammi di burro, salate poco.

Ritirate la crostata, trasferitela su un piatto da forno, sulla superficie versate la besciamella e guarnitela con gli asparagi e le scaglie di parmigiano, fate scaldare in forno alcuni minuti. Ritirate e servite.

La crostata andrebbe servita davanti alla TV, visionando un bel film….e visto che si parla di asparagi, il film selezionato per voi è Occhio alla Penna….per questa scena!

Mentre il sottofondo musicale…beh, l’UB si rifiuta di commentare la scelta….