Archive for luglio, 2012


O come

Otranto

La muerte du pulpe iè la cepodde.

Ed eccoci giunti in Puglia, per la tappa del giro d’Italia culinario. Per questa tappa l’UB ha potuto preparare una sola ricetta, non stiamo a spiegare i motivi della scarsa produttività, ma all’UB ha più fortuna ai fornelli che con il gentil sesso. Però non si poteva certo estraniare del tutto dall’abbecedario, ed ecco in tutto il suo splendore la ricetta di questa tappa…siamo in Puglia, e non potevamo non scegliere un piatto conosciuto in tutto il mondo… le orecchiette alle cime di rapa!

L’UB ha potuto provare sul campo tale piatto, durante una missione di lavoro in terra barese, in cui ovviamente ha potuto verificare di persona la bontà della cucina barese…e il tutto verrà documentato nei prossimi post! Chi conosce Aiuolik avrà sicuramente letto anche di questa ricetta e altre ancora, strascichi della missione scientifico-culinaria in cui l’UB ha potuto fare il pieno di orecchiette e cavatelli!

Ma senza perderci in chiacchiere, ecco la ricetta scelta, con resoconto dettagliato. C’è da dire che invece che le orecchiette abbiamo preparato i maritati, ovvero un misto di orecchiette e maccheroncini provenienti direttamente da Bari!

 

Dosi per 4 persone:

  • 400g di orecchiette
  • 600g di cime di rapa
  • 4-5 filetti di acciughe sott’olio
  • Olio E.V.O.
  • Due spicchi d’aglio
  • Sale
  • Mollica di pane

 

Preparazione:

Mettete a bollir le cime di rapa, dopo averle lavate ed eliminato le eventuali parti più dure, in abbondante acqua salata. Dopo una decina di minuti dall’ebollizione, versare nella stessa pentola le orecchiette, lasciandole cuocere fino a che non siano al dente. Nel frattempo preparare un soffritto con l’olio, l’aglio, le acciughe spezzettate e peperoncino facoltativo. Prendere un po’ di mollica di pane e tritarla grossolanamente, tostandola qualche minuto sotto il grill. Scolare la pasta e le cime di rape a fine cottura, versarle nel soffritto insieme alla mollica tostata, saltare e mescolare per qualche minuto, servire e mangiare!!!!

Nel ringraziare Patrizia per l’ospitalità, diamo appuntamento alla prossima tappa!

Pastiera Napoletana

N come

Napoli

Dicette ‘o mièdico ‘e Nola: “Chest’è ‘a ricetta e ‘o Signore t”a manna bona!”

Seconda e ultima tappa campana dell’abbecedario per l’UB, vittima degli impegni lavorativi-mondani che lo hanno rallentato nelle sue opere culinarie…

Innanzitutto, ringraziamo Lo per l’ospitalità, e ovviamente tutte le partecipanti per le gustose ricette. La ricetta scelta, visto che siamo in estate e bisognerebbe mangiare leggero, è quella della….pastiera napoletana! Eh si, altro che linea e pranzi leggeri…inutile dire che l’UB non supera la prova costume da decenni…ci sono sfide che neanche un supereroe può vincere…

Ma passiamo al nostro tributo campano, non prima di omaggiare la splendida città che ci ospita con un personaggio cult …lo so, il protagonista in realtà non è napoletano, ma il video potrebbe essere spunto per nuove esotiche ricette…evviva lo struzzo di mare!

Ma passiamo alla ricetta vera e propria…intanto nel mentre che scriviamo il dolce è stato distribuito tra i vari super amici dell’UB…l’esperimento è andato a buon fine!

Dosi per una mega pastiera da 12 persone :

  • 1kg di pasta frolla
  • 700g di ricotta di pecora
  • 400g di grano cotto
  • 600g di zucchero
  • Scorza di limone
  • 150g di canditi (cedro, arancia, zucca)
  • 1dl di latte
  • 30g di burro (o strutto)
  • 5 uova intere
  • 2 tuorli d’uovo
  • Una bustina di vaniglia
  • Un cucchiaio d’acqua di fiori d’arancio
  • Zucchero a velo

Preparazione:

Versare in una casseruola il grano cotto, il latte, il burro e la scorza grattugiata di 1 limone; lasciate cuocere per 10 minuti mescolando spesso finché diventi crema. Frullare a parte la ricotta, lo zucchero, 5 uova intere più 2 tuorli, una bustina di vaniglia e un cucchiaio di acqua di fiori d’arancio. Lavorare il tutto fino a rendere l’impasto molto sottile. Aggiungere una grattata di buccia di un limone e i canditi tagliati a dadi. Amalgamare il tutto con il grano. Prendere la pasta frolla e distendere l’impasto allo spessore di circa 1/2 cm con il mattarello  e rivestire la teglia (c.a. 30 cm. di diametro) precedentemente imburrata, ritagliare la parte eccedente, ristenderla e ricavare delle strisce.

Versare il composto di ricotta nella teglia, livellarlo, ripiegare verso l’interno i bordi della pasta e decorare con strisce formando una grata da pennellare con un tuorlo sbattuto. Infornare a 180 gradi per un‘ora e mezzo finché la pastiera non avrà preso un colore ambrato; lasciare raffreddare e, prima di servire, spolverizzare con zucchero a velo.

Eccola!!!!!!!!!!!!!

 

Crocchè di Patate

N come Napoli

Addò magnano doje, ponno magnà pure tre.

Ed eccoci giunti in Campania, terra di pizza, babà, e mille altre delizie, per la tappa del giro d’Italia in cucina. Ma potevamo noi fare i banali come sempre e preparare la ricetta nella solita cucina dell’UB? Ovviamente no, ma neanche il vostro supereroe avrebbe potuto organizzare tale evento in un ambiente e in occasione un po’ particolare…come dire, la realtà supera la fantasia…ma questa è una storia di cui racconteremo in futuro…

Ma andando con ordine, l’UB decide diverse settimane fa di prendersi una piccola vacanza in terra catalana…si, quella Barçelona diventata patria per alcuni mesi di cui già sentiva la mancanza. E ovviamente non poteva non far visita al centro operativo catalano della trattoria Muvara, dell’amica Aiuolik. Inutile dire che uno dei primi pensieri in fase organizzativa è stato “cosa cuciniamo?”. Scartata la prima ipotesi per difficoltà di portare direttamente in terra iberica gli ingredienti base, e scartata la seconda in corsa, visto che già qualcuna ha postato la ricetta, si è optato per le crocchè di patate. Questa ricetta quindi esce a blog unificati!!! E qui un pensiero va alla padrona di casa Aiuolik, che in condizioni estreme non ha mancato al dovere…

Dosi per 4 persone:

  • 1 kg di patate a pasta gialla
  • 2 uova più 1 per indorare
  • 4 cucchiai di parmigiano
  • 100 gr. di salame tipo napoli tagliato a listarelle
  • 200 gr. di fiordilatte tagliato a bastoncini, prezzemolo
  • 2 cucchiai di pangrattato
  • Sale
  • Pepe
  • 3 cucchiai di farina
  • 60 g di burro
  • Olio per frittura

     

Preparazione:

Lavate le patate, lessatele e sbucciatele ancora calde. Passatele più volte con un passaverdura a buchi fitti e schiacciate il passato finché non diventerà una pasta filante. Unite il burro ammorbidito, il parmigiano, il prezzemolo tritato, sale e pepe, quindi i rossi d’uovo ad uno ad uno.

Lavorate l’impasto con le mani unte d’olio e formate dei crocchè in forma di fuso di ca 8 cm. di lunghezza, introducete nel mezzo dei crocchè un bastoncino di fiodilatte e un paio di listarelle di salame,passate i crocchè prima nella farina, poi nelle chiare d’uovo montate a neve e mescolate ad un uovo intero, infine nel pangrattato.

Friggete i crocchè in abbondante olio bollente, asciugateli su carta assorbente e serviteli caldi.

nel ringraziare Lo per l’ospitalità, ecco il risultato:

Il sottoscritto ne ha sbafato parecchie…intanto preannunciamo che la prossima sfida sarà roba da Mission Impossible per l’UB

Baccalà alla Lucana

M come Matera

 

Quann ven da la muntagn’ pigl la zapp e va guadagn, quann ven da la marein, lass la zapp e va cucein.

 

Ed ecco anche la seconda ricetta, in rapida sequenza, per la tappa dell’abbecedario riguardante la Basilicata. Stavolta ci si sposta su un piatto rapido e semplice, a base di Baccalà. Stiamo parlando del baccalà alla lucana, gustoso piatto…ma da quando l’UB partecipa all’abbecedario, e da quando riesce anche a tastare sul campo diversi piatti tipici locali, sta avendo conferma che in ogni luogo è possibile trovare piatti buonissimi!

Intanto, ecco il resoconto:

Dosi per 4 persone:

  • 800g di baccalà già ammollato
  • Peperoni sottaceto a piacere
  • Olio d’oliva

     

Preparazione:

Immergere per un istante il baccalà in acqua in ebollizione, scolarlo, tagliarlo a pezzi regolari e diliscarlo. Fare rosolare in un tegame mezzo bicchiere d’olio ed i peperoni sott’aceto, dopo qualche minuto unire i pezzi di baccalà e lasciare cuocere a fuoco moderato per circa mezz’ora, rigirandoli a metà cottura facendo in modo che il pesce risulti ben colorito da ambedue le parti. Quando il baccalà sarà pronto servirlo subito.

Nel ringraziare ancora una volta Simona e tutte le partecipanti all’abbecedario, diamo il saluto alla Basilicata e siamo pronti per spostarci alla prossima regione!

M come Matera

Lu quazz ca’ nun vol fott ric’ ca’ trova gli pil p’nnand

Sempre di fretta, sempre all’ultimo momento, ma il buon UB non può mancare anche a questa tappa dell’abbecedario culinario. Distratti un po’ da lavoro, calcio, gite e mille altre questioni, il vostro supereroe è riuscito comunque a preparare due buone ricette. Ringraziando Simona, per l’ospitalità e per la pazienza, passiamo a presentare la prima ricetta. La tappa in questione riguarda la Basilicata, e l’UB ha preparato come prima proposta un semplice piatto a base di patate, ovvero le patate al forno raganate. Rapidamente, ecco tutto il resoconto:

Dosi per 4 persone:

  • 800g di patate
  • 500g di cipolle
  • 500g di pomodori
  • Olio d’oliva
  • Pane raffermo
  • Pecorino grattugiato
  • Origano
  • Sale

Preparazione:

Pelare le patate e tagliarle a fette rotonde. Tagliare a fette anche le cipolle ed i pomodori precedentemente pelati. Sistemare in un recipiente da forno le patate alternandole a strati di cipolla ed a fette di pomodoro, salando strato per strato e irrorando con qualche cucchiaiata di olio. Spolverizzare l’ultimo strato con pecorino grattugiato, mollica sbriciolata e con un pizzico di origano. Mettere il recipiente in forno già caldo a 160° e lasciarlo per circa un’ora.

Ecco il risultato: