Category: 1080 recetas de cocina


Abbecedario della comunità Europea:  

P di Paella – Spagna

Spagna – Bandiera

Empanada Gallega

Amor y saber, no puede ser

Hola a todos! Finalmente siamo giunti alla tappa spagnola dell’abbecedario europeo…e con un po’ di nostalgia e felicità accogliamo sta tappa. sì perché l’UB, oltre ad aver vissuto in Spagna per un breve periodo, inaugurò questo blog proprio in quel periodo, e proprio con una ricetta spagnola. E guarda caso proprio con il piatto principale di questa tappa…la paella, protagonista in tre diverse versioni in questo blog (valenciana, di mare, e in brodo con astice).

Inutile dire che l’UB ha un debole per la Spagna (e la Catalunya in particolare)…e inutile dire che durante il periodo di lavoro e nei numerosi viaggi successivi in Spagna il sottoscritto ha potuto gustare parecchie specialità locali…ma la spagna è terra di mille sapori e mille piatti diversi…e infatti le prime ricette che finiranno in questo blog per questa tappa erano pressoché sconosciute all’UB fino a qualche giorno fa.

Per la prima proposta voliamo direttamente in Galizia…da santiago de Compostela a La Coruña, il viaggio ci porta a scegliere una sfoglia ripiena, detta empanada Gallega. Ringraziando Francesca per l’ospitalità, ecco il piatto proposto:

Dosi per 6 persone:

Per l’impasto:

  • 400g di farina
  • 3 uova
  • 10g di lievito di birra
  • 1 cucchiaio di burro o margarina
  • 2 cucchiai d’olio
  • sale

 Per il ripieno (“rustido”):

  • 3 cipolle grandi
  • 100g di chorizo
  • Due peperoni rossi piccoli
  • Uno spicchio d’aglio
  • Una manciata di prezzemolo

Per completare il ripieno, circa 200g a scelta tra:

  • Petto di pollo
  • Prosciutto
  • Tonno sott’olio
  • sardine sott’olio
  • Calamari o polpo
  • Vongole

Preparazione:

In un bicchiere versare dell’acqua tiepida, un pizzico di sale e il lievito, mescolando per qualche minuto in modo che il lievito si sciolga. In un tavolo o in una planetaria versare la farina, creando un buco al centro e versandoci due uova sbattute. salare leggermente la farina, e aggiungere l’acqua in cui è sciolto il lievito. Mescolare e impastare per qualche minuto, aggiungendo poi il burro ammorbidito. Impastare una decina di minuti, fino ad ottenere una massa densa e uniforme. Creare una palla con l’impasto, e lasciare lievitare per un paio d’ore in un luogo caldo e asciutto, coprendolo con un panno o una pellicola.

Nel frattempo, preparare il ripieno: far soffriggere le cipolle a pezzi non troppo piccoli, insieme ai peperoni tagliati a tocchetti, per 10-15 minuti. A metà cottura aggiungere prezzemolo, aglio tritato e il chorizo (l’UB aveva esaurito le scorte di chorizo, ha optato per un salame dal gusto forte, e ha aggiunto un po’ di paprika in cottura). Tale composto prende il nome di “rustido” (dalla fonte “1080 recetas de cocina”). Il restante ripieno a scelta andrà tenuto (ed eventualmente cotto) da parte.

Una volta lievitato, dividere l’impasto in due parti, una più grande dell’altra, in modo da avere poi due sfoglie circolari, uno con diametro maggiore rispetto all’altro. Con un mattarello spianare i due impasti. Prendere una teglia circolare con 25-30 cm di diametro, ungerla d’olio, e mettere la sfoglia più grande lasciando i bordi alti. Questa sfoglia costituirà il fondo e le pareti della “empanada”. Versare metà del rustido. Versare l’altro ripieno, quello a scelta, coprendo lo strato del rustido. L’UB ha optato per del tonno sottolio, secondo la tradizione galiziana, ma la particolarità dell’empanada è avere lo strato centrale del ripieno composto da diverse varianti. Versare poi l’altra metà del rustido, e coprire il tutto con l’altra sfoglia di diametro più piccolo, chiudendo il composto, e lasciando un piccolo buco al centro per evitare che si gonfi in cottura. spennellare con un tuorlo d’uovo la superficie. Preriscaldare il forno a 160° e infornare. Ogni 15 minuti alzare la temperatura di circa 20°. Dopo 45 minuti togliere dal forno e servire. Il piatto è ottimo anche una volta raffreddato!

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Tortilla di Patate alla Spagnola
(Tortilla de Patatas) 

Finalmente, que en los dichos mercados se venden todas cuantas cosas se hallan en toda la tierra

Quando l’UB ha deciso di aprire questo blog, nato quasi per gioco, si trovava ancora in terra iberica. Ancora ignaro di ciò che avrebbe potuto portare la sua pazzia culinaria, ha avuto modo di tastare con mano, anzi, con papille gustative, le varie specialità iberico-catalane. Ora sappiamo tutti al punto in cui si ritrova, a testare le (poche) capacità ai fornelli anche con tali ricette. Ma il passo successivo è quello di far testare le proprie ricette alla gente comune, e questa è il primo piatto presentato agli amici imparziali (o quasi) dell’UB (famiglia e Aiuolik a parte).

Così, su espressa richiesta da parte di un amico, stregato dalla tortilla di patate mangiata durante una breve vacanza a Barçelona, prepariamo il piatto basandoci sulla bibbia culnaria iberica, da cui riportiamo i dettagli.

Come al solito, segnaliamo che le ricette spagnole prevedono porzioni moooooolto abbondanti, perciò l’UB suggerisce di ridurre le dosi. In questo caso, con circa metà delle dosi indicate, è uscita una tortilla per circa 4 persone. Soprassediamo sul fatto che è stata spazzolata da sole 3 persone…ci sentiamo spagnoli dentro…

Dosi (la ricetta indica da 4 a 6 persone):

  • 8 uova
  • 1 kg di patate
  • ½ l d’olio
  • sale

Preparazione:

Pelare e lavare le patate, asciugarle con un panno, e successivamente tagliarle a fette piuttosto sottili. Mettere l’olio a riscaldare, e friggere le patate, salandole leggermente. Una volta fritte, più o meno dorate a seconda dei gusti, scolarle.

A parte, sbattere le uova con un poco di sale, e una volta sbattute versare le patate, mescolando il composto. In una padella capiente mettere 3 cucchiai di olio, e riscaldare. Quando l’olio sarà ben caldo, versare il composto di uova e patate. Muovere la padella per evitare di far attaccare la tortilla, girandola a metà cottura, a seconda della doratura voluta.

Ed ecco il risultato:

Risultato ottimo, a dire di chi se l’è sbafata… a detta dell’UB invece mancava un pochino di cottura per le patate, ma si può sempre migliorare!

Riso al latte

Arroz con Leche
(Riso al latte)

La mejor medicina es la buena comida

Era una notte buia e tempestosa, in un paese sperduto…ah no, non era così tragica, meglio ricominciare…era una sera noiosa e mite, in una città come tante…uhm, no, non era neanche così anonima…l’UB non riesce a mentire e a romanzare. Era una sera calda e piacevole, in una città fantastica (Barçelona), dopo una serata passata a girovagare con l’intrepida Aiuolik per le bellezze e le attrazioni catalane. Ovviamente il tutto culminato in un ristorante locale, e tra una Fideuà e una Paella giunge il momento del dolce. Lettura rapida…riso con latte. Dolce? L’UB ancora non conosceva questa ricetta particolare, ma sotto consiglio dell’intrepida non poteva non tirarsi indietro dall’ennesima sfida. Il risultato è che ha assaggiato un piatto squisito, tanto che si ripromise di farlo con le proprie mani un giorno.
E quel giorno è arrivato, e finalmente l’UB può ora dirsi capace di preparare anche un dolce. E che dolce, seguendo il ricettario spagnolo per eccellenza (1080 recetas de cocina) è venuto alla luce un piatto “maravilloso”.

Dosi per 6 persone:

  • 6 cucchiai di riso
  • 1 scorza di limone intera
  • ¾ l di latte
  • 8 cucchiai di zucchero
  • acqua
  • cannella in polvere

Preparazione:

Portare ad ebollizione abbondante acqua, e aggiungere il riso. Cuocere per circa 10 minuti. Nel frattempo in un’altra pentola mettere il latte a bollire con la buccia di limone. Scolare il riso e versarlo nel latte bollente. Mescolare e lasciare altri 12 minuti. Togliere dal fuoco, aggiungere lo zucchero e mescolare. Rimuovere la buccia di limone e versare in tazze o ciotole, lasciare raffreddare, mettendole in frigo eventualmente. Il composto deve risultare abbastanza brodoso, in modo che rapprendendosi in frigo non diventi troppo denso. Guarnire con cannella in polvere prima di servire.

Ed ecco il risultato….¡Buen provecho!

Reportage #7

Stufato di Spinaci e Patate

(Espinacas y Patatas Guisadas)

 Mi sono stufato… 

Weekend finalmente…non che la settimana sia stata intensa (in fondo fino a pochi giorni fa l’UB era ancora in vacanza in terra piemontese), ma finalmente si trova il tempo di riassestare il botolo, ovvero il pc, trovando soprattutto il tempo di scrivere alcuni post in arretrato. Eh si, perché il vostro UB, anche se ultimamente sembra avere tempo solo per il progetto abbecedario, non se ne sta con le mani in mano e prova sempre nuove sfide… non sempre riuscite (il primo e unico dolce provato in vita sua non è certo riuscito a pieno…e difficilmente finirà in queste pagine!) ma l’impegno c’è sempre!

Ripeschiamo questo piatto preparato alcune settimane fa, tratto dalla bibbia culinaria spagnola “1080 recetas de cocina”, e perfettamente (strano a dirsi) riuscito!

 

Dosi per 6 persone:

  • 1,5 kg di spinaci freschi (o ½ kg se congelati)
  • 5 patate medie
  • 1 cipolla media (50 g)
  • 2 denti di aglio
  • 2 fette di pane fritto
  • Una bustina di zafferano
  • 4 cucchiai di olio
  • Acqua
  • Sale

Preparazione:

Rimuovere le radici dagli spinaci e lavarli in acqua corrente, se freschi. Farli cuocere per circa 5 minuti in acqua bollente. Tritare la cipolla, pelare e tagliare a tocchetti le patate.
In una casseruola mettere l’olio a riscaldare, e far soffriggere l’aglio; una volta raggiunta la doratura si levano i denti d’aglio e si mettono da parte. Si soffrigge la cipolla tritata senza farla dorare, per qualche minuto. Si aggiungono gli spinaci e le patate a tocchetti, ricoprendo il tutto con l’acqua.
In un mortaio pestare e schiacciare l’aglio e il pane fritto, versandoli poi nella casseruola insieme al zafferano, ed eventualmente salando a piacere. Chiudere la casseruola con un coperchio e cuocere a fuoco medio per circa 30 minuti, servire ancora caldo!

 

E per chiudere, una esilarantissima barzelletta: Qual è il colmo per un cuoco?Essersi stufato….

 

Piselli Semplici

Reportage #5

Piselli Semplici
(Guisantes Sencillos) 


 I piselli son sempre nelle frasche

“Dopo una lunga ed estenuante preparazione…”. Avrei potuto aprire così il resoconto della ricetta, ma non sarei stato molto credibile, vista la semplicità e la rapidità dell’ultima fatica (si fa per dire) culinaria. D’altronde il nome della ricetta, primo estratto della bibbia spagnola “1080 recetas de cocina”, rende alla perfezione e non può trarre in inganno.

Così l’UB, che nel frattempo nel tempo libero è diventato un Philosophiæ Doctor, si è cimentato in questa semplice, rapida, ma soprattutto buona ricetta a base di piselli e prosciutto (ci scuserete se non ci è stato possibile reperire in Italia il prosciutto del tipo “Serrano”, orgoglio iberico…)

Dosi per 4 persone:

  • 1,5 kg circa di piselli freschi (o poco meno della metà se si utilizzano piselli già sbucciati, es. surgelati)
  • 2 cipolle piccole
  • 3 cucchiai di olio d’oliva
  • 100g di prosciutto crudo a tocchetti
  • 3 cucchiaini di zucchero
  • Sale
  • Un bicchiere d’acqua

Preparazione:

Tritare la cipolla e sbucciare i piselli, se si adoperano quelli freschi. Attenzione: se si vuole che questo piatto costituisca solo un contorno considerare circa 250g di piselli.

In un tegame far soffriggere la cipolla, tritata, fino a doratura. Aggiungere i piselli, lo zucchero e l’acqua. Far cuocere a fuoco medio, chiudendo il tegame con un coperchio. Se si utilizzano i piselli freschi cuocere per 15-20 minuti, altrimenti bastano pochi minuti. Aggiungere successivamente il prosciutto, salare e continuare la cottura per 10-15 minuti, fino a far evaporare l’acqua. Servire e gustare!

 

 

 

Il film consigliato è ovviamente La principessa sul pisello (senza doppi sensi, brutti pervertiti!)

Mentre il sottofondo musicale consigliato è sta famosissima canzone (mah….):  Love Of Lesbian – Te hiero mucho ( Historia del amante guisante).