Archive for novembre, 2013


Zarangollo

Abbecedario della comunità Europea:  

P di Paella – Spagna

Spagna – Bandiera

Zarangollo

El consejo de la mujer es poco, y quien no le toma es loco

Hola a todos! Seconda proposta iberica dell’abbecedario europeo.E continua il viaggio all’interno della spagna. Dopo esser stati in Galizia, proseguiamo verso la comunità Murciana, e da Murcia a Cartagena, scopriamo questo piatto semplice e rapido, ovvero il cosiddetto Zarangollo! Un contorno a base di cipolle e zucchine col quale accompagnare i vostri piatti preferiti, siano di carne o di pesce. Ringraziando Francesca per l’ospitalità, ecco il piatto proposto:

 Dosi per 4/5 persone:

  • 3 zucchine medio-grandi

  • 5 cipolle medie

  • 4 uova

  • sale

  • Olio di oliva

 

Preparazione:

Sbucciare le cipolle e pelare le zucchine. Tagliarle a tocchetti non troppo grandi, e versarla in una pentola con abbondante olio di oliva, salando il tutto. Accendere e rosolare per 15-20 minuti, facendo in modo che a fine cottura si crei una sorta di pasticcio di zucchine e cipolle. scolare il pasticcio, e farlo saltare a fuoco basso aggiungendo le uova, mescolando finché anche l’uovo cuoce e amalgama il composto. servire e gustare!

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Abbecedario della comunità Europea:  

P di Paella – Spagna

Spagna – Bandiera

Empanada Gallega

Amor y saber, no puede ser

Hola a todos! Finalmente siamo giunti alla tappa spagnola dell’abbecedario europeo…e con un po’ di nostalgia e felicità accogliamo sta tappa. sì perché l’UB, oltre ad aver vissuto in Spagna per un breve periodo, inaugurò questo blog proprio in quel periodo, e proprio con una ricetta spagnola. E guarda caso proprio con il piatto principale di questa tappa…la paella, protagonista in tre diverse versioni in questo blog (valenciana, di mare, e in brodo con astice).

Inutile dire che l’UB ha un debole per la Spagna (e la Catalunya in particolare)…e inutile dire che durante il periodo di lavoro e nei numerosi viaggi successivi in Spagna il sottoscritto ha potuto gustare parecchie specialità locali…ma la spagna è terra di mille sapori e mille piatti diversi…e infatti le prime ricette che finiranno in questo blog per questa tappa erano pressoché sconosciute all’UB fino a qualche giorno fa.

Per la prima proposta voliamo direttamente in Galizia…da santiago de Compostela a La Coruña, il viaggio ci porta a scegliere una sfoglia ripiena, detta empanada Gallega. Ringraziando Francesca per l’ospitalità, ecco il piatto proposto:

Dosi per 6 persone:

Per l’impasto:

  • 400g di farina
  • 3 uova
  • 10g di lievito di birra
  • 1 cucchiaio di burro o margarina
  • 2 cucchiai d’olio
  • sale

 Per il ripieno (“rustido”):

  • 3 cipolle grandi
  • 100g di chorizo
  • Due peperoni rossi piccoli
  • Uno spicchio d’aglio
  • Una manciata di prezzemolo

Per completare il ripieno, circa 200g a scelta tra:

  • Petto di pollo
  • Prosciutto
  • Tonno sott’olio
  • sardine sott’olio
  • Calamari o polpo
  • Vongole

Preparazione:

In un bicchiere versare dell’acqua tiepida, un pizzico di sale e il lievito, mescolando per qualche minuto in modo che il lievito si sciolga. In un tavolo o in una planetaria versare la farina, creando un buco al centro e versandoci due uova sbattute. salare leggermente la farina, e aggiungere l’acqua in cui è sciolto il lievito. Mescolare e impastare per qualche minuto, aggiungendo poi il burro ammorbidito. Impastare una decina di minuti, fino ad ottenere una massa densa e uniforme. Creare una palla con l’impasto, e lasciare lievitare per un paio d’ore in un luogo caldo e asciutto, coprendolo con un panno o una pellicola.

Nel frattempo, preparare il ripieno: far soffriggere le cipolle a pezzi non troppo piccoli, insieme ai peperoni tagliati a tocchetti, per 10-15 minuti. A metà cottura aggiungere prezzemolo, aglio tritato e il chorizo (l’UB aveva esaurito le scorte di chorizo, ha optato per un salame dal gusto forte, e ha aggiunto un po’ di paprika in cottura). Tale composto prende il nome di “rustido” (dalla fonte “1080 recetas de cocina”). Il restante ripieno a scelta andrà tenuto (ed eventualmente cotto) da parte.

Una volta lievitato, dividere l’impasto in due parti, una più grande dell’altra, in modo da avere poi due sfoglie circolari, uno con diametro maggiore rispetto all’altro. Con un mattarello spianare i due impasti. Prendere una teglia circolare con 25-30 cm di diametro, ungerla d’olio, e mettere la sfoglia più grande lasciando i bordi alti. Questa sfoglia costituirà il fondo e le pareti della “empanada”. Versare metà del rustido. Versare l’altro ripieno, quello a scelta, coprendo lo strato del rustido. L’UB ha optato per del tonno sottolio, secondo la tradizione galiziana, ma la particolarità dell’empanada è avere lo strato centrale del ripieno composto da diverse varianti. Versare poi l’altra metà del rustido, e coprire il tutto con l’altra sfoglia di diametro più piccolo, chiudendo il composto, e lasciando un piccolo buco al centro per evitare che si gonfi in cottura. spennellare con un tuorlo d’uovo la superficie. Preriscaldare il forno a 160° e infornare. Ogni 15 minuti alzare la temperatura di circa 20°. Dopo 45 minuti togliere dal forno e servire. Il piatto è ottimo anche una volta raffreddato!

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Kringel

Abbecedario della comunità Europea:  

O di Orzotto – Estonia

Kringel
Sõbra viga juures pigistatakse üks silm kinni

Ed eccoci giunti alla tappa estone dell’abbecedario europeo…di ritorno dalla fredda Finlandia, virtualmente voliamo in Estonia per questo appuntamento (ovviamente sempre last minute, non vi sorprenderà di certo). Per l’occasione prepariamo un dolce tradizionale…dolce che da sempre è il punto debole dell’UB, ma come vedete non si tira di certo indietro, anche se i risultati si vedono

Ringraziando il blog ospite e la padrona Lynne, presentiamo la ricetta del giorno: il kringel.

 

Dosi per l’impasto:

  • 300g di farina
  • 125ml di latte tiepido
  • 50g di zucchero
  • 40g di burro
  • 1 uovo
  • 5g di lievito di birra
  • 1 cucchiaino di sale

Dosi per il ripieno

  • 80g di burro
  • 5/6 cucchiai di zucchero di canna
  • 2/3 cucchiai di cannella in polvere

 

Preparazione:

Sciogliere il lievito di birra con due o tre cucchiaini di zucchero nel latte tiepido. Aggiungere la farina setacciata e il sale, e mescolare. Aggiungere il restante zucchero e l’uovo sbattuto. Impastare e aggiungere il burro ammorbidito. Creare l’impasto, fino ad ottenere una palla che andrà lasciata per un paio d’ore coperta con un panno asciutto o una pellicola, in un luogo tiepido, in modo che il composto lieviti.

Prima di riprendere l’impasto, preparare il ripieno, lavorando il burro fuso, o comunque ammorbidito, con lo zucchero di canna e la cannella.

Prendere l’impasto lievitato, stenderlo e lavorarlo fino ad ottenere un rettangolo non troppo spesso (circa mezzo centimetro). Spalmare il ripieno, lasciando liberi i bordi del rettangolo, conservando un po’ del composto per spalmarlo sopra il dolce prima della cottura. Arrotolare la pasta lungo il lato più lungo, e tagliarlo a metà  per il lungo, lasciando unita un’estremità. Formare una treccia, e infine unire le due estremità per formare una corona. Spalmare sopre il ripieno rimanente.

Riscaldare il forno a circa 180°, e cuocere per 25-30 minuti. Una volta cotto, il dolce si può cospargere di zucchero a velo.

Ecco il risultato…come vedete la manualità dell’UB è pari a quella di un Uruk Hai del Signore degli Anelli, e più che una corona invitante sembra un ammasso di rifiuti tossici…ma il dolce è mangiabile! Alla prossima!

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